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    Progettare la città verde nell’era del cambiamento globale: funzioni degli alberi urbani e loro adattabilità nelle future condizioni climatiche (TreeCity)

    Il cambiamento climatico è una certezza e le città del futuro saranno esposte a stress climatici che prevedono temperature più alte, maggiore aridità e livelli più elevati di inquinamento dell’aria. Gli effetti, infatti, sono già evidenti e lo diverranno in modo sempre maggiore nei prossimi 40 anni. Il rapido incremento della popolazione umana e lo sviluppo economico hanno portato a vistosi fenomeni di urbanizzazione: già oggi oltre la metà della popolazione mondiale è classificata ‘urbana’ e nel 2050 salirà al 70% (con punte dell’80% in Europa). Le aree urbane, però, costituiscono soltanto il 3% della superficie totale del pianeta. In queste condizioni le opportunità di interazione con l’ambiente naturale si riducono, con seri rischi di effetti negativi su salute e benessere. L’ambiente urbano può essere considerato come un mega-organismo vivente complesso, all’interno del quale si possono riscontrare una serie di ‘input e ‘output’, quali: calore, energia, sostanze organiche e non. Le attività svolte in città sono vere minacce per tutto ciò che le circonda. La soluzione o la mitigazione dei problemi ambientali, a cominciare dalla progettazione di aree urbane efficienti sotto il profilo ecologico, è pertanto di importanza strategica. Gli alberi sono essenziali nell’ambiente urbano, non solo in relazione ai loro benefici estetici e sociali, ma anche per i loro effetti positivi sulla qualità dell’aria. Essi garantiscono due ordini di benefici: a) sequestrano e stoccano C atmosferico e altri inquinanti (a cominciare da ozono); b) garantiscono il miglioramento del microclima, riducendo i consumi energetici e i relativi carichi inquinanti. Queste funzioni sono però contrastate dalla tossicità degli inquinanti e da condizioni ambientali sfavorevoli. La vegetazione urbana è di norma sottoposta a condizioni ambientali più sfavorevoli rispetto a quella periurbana e rurale. Tali situazioni sono correlate non solo ai maggiori livelli di inquinamento provocato dal traffico e da altre emissioni antropiche, ma anche da scarsa disponibilità idrica e temperature più elevate. A causa delle attuali prospettive sfavorevoli per l’ambiente urbano connesse con il cambiamento climatico, si avverte l’esigenza di monitorare e gestire in maniera preventiva (‘proattiva’) il verde urbano. Gli spazi verdi, in primo luogo gli ecosistemi arborei e gli alberi, sono elementi essenziali, offrendo una gamma di importanti funzioni ecologiche. In particolare, gli alberi in città forniscono fondamentali servizi ecosistemici, come la limitazione dell’effetto ‘isola di calore’, la riduzione della concentrazione di CO2 atmosferica e di altri ‘gas serra’ e il miglioramento della qualità dell’aria attraverso la rimozione delle sostanze inquinanti. Pertanto, il verde urbano rappresenta un valore non solo in senso ricreazionale e sociale, ma aumenta il valore degli immobili, garantisce adeguati livelli di biodiversità ed elementi di raccordo naturali tra spazi e habitat urbani e non-urbani, riduce il rumore, sequestra CO2, abbatte l’inquinamento gassoso e particolato, regola i parametri microclimatici e mitiga gli effetti dell’isola di calore. L’abbassamento della temperatura dell’arianambiente implica una riduzione dei processi di formazione dello smog, in quanto vengono meno alcune fonti di inquinanti legate alla produzione di energia necessaria per il termo-condizionamento degli edifici. Gli alberi in città rappresentano un’opportunità per affrontare i processi di mitigazione del cambio climatico e di adattamento alle mutate condizioni ambientali, non solo, quindi, climatiche. Pertanto, abbiamo necessità di una maggiore conoscenza di base relativa agli alberi urbani e più in generale al ruolo delle piante in città.

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